Vigilia di campionato, con la Roma che domani (ore 15 Stadio Olimpico) affronterà l’Udinese guidata in panchina dall’ex allenatore giallorosso Gigi Delneri, queste le parole del tecnico romanista, direttamente dalla sala stampa di Trigoria:
L’Udinese sta faticando, la voglia di riscatto della squadra è l’insidia maggiore?
Tutte le partite nascondono delle insidie, anche quelle giocate e finite bene. Noi dobbiamo avere lo stesso atteggiamento avuto con Verona e Benevento, come predisposizione di squadra, come voglia di giocare insieme. Davanti abbiamo una squadra con valori importanti, con un allenatore che prepara bene le partite, hanno raccolto meno di quanto hanno seminato.
Le turnazioni?
“Aiutano se arrivano i risultati. Da quando sono arrivato ho parlato di collettivo, ho due giocatori per ruolo e voglio che tutti capiscano di essere indispensabili“.
Quindi il turnover è la vera arma in più della Roma?
“Tutti devono sentirsi importanti e competere tra loro in modo che aumenti l’intesità in allenamento. Quello che si fa in allenamento lo si ritrova in partita“.
Le condizioni di Nainggolan?
“Se oggi si allena bene sarà convocato e giocherà dall’inizio“.
I risultati possono essere favoriti da questa scelta tecnica? Possono essere il vero valore aggiunto?
“Devono esserlo, è fondamentale. Questi abbinati ai risultati aiutano. Tutti alzano il livello di attenzione alla gara in allenamento. Questa squadra è cresciuta tantissimo negli allenamenti e questo fa la differenza. Ciò che si fa in allenamento si fa in partita.”
Campionato a 16 squadre?
“Potrebbe essere una soluzione, ma è anche giusto che chi si è guadagnato la Serie A se la giochi. Detto questo, credo che tutte le partite hanno significati particolari, le squadre inizieranno a capire come affrontare gli avversari“.
Servono giocatori di qualità per vincere, alla Roma manca un giocatore dalle caratteristiche di Dybala o Mertens??
“Noi abbiamo Dzeko che lavora per la squadra e credo sia fondamentale. Sulla costruzione della Roma ci siamo basati sul collettivo, io credo molto nel collettivo. I giocatori fanno vincere le partite, ma se le fanno vincere insieme lo preferisco”.
Defrel è ancora l’alternativa a Dzeko?
“È stato preso per questo motivo, però ultimamente si è sacrificato giocando a destra. In determinate partite ho scelto altri giocatori perché volevo mettere i calciatori a loro agio nei loro ruoli. Quando tornerà Schick, si faranno altre rotazioni, in quel ruolo lì ho mostrato meno certezze, per esempio Ünder col Benevento ha fatto più fatica, questi giocatori vanno centellinati“.
La Roma è al livello di Juventus e Napoli?
“Io credo di allenare una squadra forte che può competere con loro. Hanno dimostrato di avere maggiore solidità, a noi un po’ manca perché abbiamo cambiato tanto ma sono convinto che stiamo recuperando terreno e consapevolezza. Queste vittorie, non prendendo gol, giocando bene a calcio, ci devono dare maggiore forza. Domani è una gara insidiosa, sono convinto che domani si parlerà ancora del nostro percorso di crescita“.
Kolarov e Dzeko potrebbero riposare?
“Sono valutazioni che farò partita dopo partita, domani giocano, col Qarabag e Milan valuteremo. Credo sia giusto sfruttare la forza che stanno dimostrando in questo momento“.
Come procede il recupero di Karsdorp ed Emerson?
“Emerson è ad Amburgo per il controllo del ginocchio, sta rispettando i tempi. Karsdorp ha avuto questo piccolo infortunio che lo ha rallentato. Vorrei avere tutti subito, anche Schick, per avere alternative ma non sono ancora pronti“.
Si è abituato alla piazza romana?
“Ogni mondo è paese. Le critiche e il gradimento ci sono sempre da tutte le parti, anche a Sassuolo. Quello che non mi piace è partire prevenuti, io sono qui per lavorare per la Roma e non per me stesso. Io mi sento nettamente integrato al percorso di crescita di questa squadra, tutto quello che c’è attorno me lo lascio passare facilmente. Deve essere la forza di un allenatore che allena qui. Io quando vado in giro sento grandissimo affetto da parte di tutti, anche qui dentro mi sento bene.”
Florenzi può essere il jolly della sua squadra?
“Può esserlo veramente, la mia percezione è cambiata. Allenandolo mi rendo conto che è predisposto per far tutto, è impressionate. Lui è sempre uguale quando gli dico di giocare di qua o di là, io comunque il suo ruolo ideale lo so ma non ve lo sto a dire, magari poi faccio una figuraccia. Il ragazzo me lo ha detto quello che vuole fare, e questo è importante. Nel confronto ci si conosce bene, sono contentissimo di poter allenare Alessandro, sono convinto che ci darà grandi soddisfazioni.”