Stadio Roma, il Codacons: “Sosterremo il progetto in ogni sede se verrà realizzato a Fiumicino”

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Il presidente dell’associazione dei consumatori: “Il progetto di Tor di Valle è oramai fuori gioco e superato, i procedimenti penali in corso sull’opera e le tante criticità rendono la realizzazione dello Stadio impraticabile”

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Sta prendendo sempre più corpo l’ipotesi di uno spostamento del progetto Stadio della Roma sui terreni di Fiumicino.

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Nelle ultime settimane la società giallorossa ha incontrato diverse volte il sindaco Esterino Montino, l’ultima questa mattina. Il primo cittadino di Fiumicino è poi uscito allo scoperto, confermando la possibilità concreta che incontra anche il parere favorevole del Codacons.

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L’associazione dei consumatori ha commentato così attraverso un comunicato sul sito ufficiale: “Il Codacons sosterrà il progetto dello Stadio della Roma a Fiumicino”, il pensiero che precede le parole del presidente Carlo Rienzi: “L’ipotesi di realizzare lo Stadio a Fiumicino è estremamente positiva e la sosterremo in ogni sede. Il progetto di Tor di Valle è oramai fuori gioco e superato, in quanto i procedimenti penali in corso sull’opera e le tante criticità riscontrate sul piano ambientale, logistico e dei trasporti, rendono la realizzazione dello Stadio impraticabile sotto ogni punto di vista. Farebbe bene il Comune di Roma ad annullare tutti gli atti relativi a Tor di Valle e la società sportiva a dirottare la propria attenzione su Fiumicino, unica alternativa possibile per realizzare l’atteso Stadio”

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Stadio Roma, il sindaco di Fiumicino: “Giallorossi interessati. Con noi tempi dimezzati e costi ridotti”

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Esterino Montino ha fatto chiarezza sulla possibilità di costruire l’impianto a Fiumicino, nei terreni alle spalle del centro commerciale del Parco da Vinci: “Non c’è bisogno di varianti sostanziali, con le nostre procedure tempi abbattuti”

La Roma si muove per il progetto stadio. Oggi è andato in scena un incontro con il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, con l’obiettivo di valutare e approfondire l’ipotesi di uno spostamento dell’impianto. Visti i continui intoppi nell’iter per la costruzione a Tor di Valle, il vicepresidente Mauro Baldissoni sta lavorando anche ad altre possibilità. Lo stesso sindaco Montino ha confermato all’agenzia Dire: “Si tratta del quarto incontro tecnico che facciamo per valutare la fattibilità dell’eventuale progetto. Da parte della società giallorossa l’interesse c’è. E’ chiaro che non vogliono più perdere tempo. Ci tengo a precisare – continua il primo cittadino di Fiumicino – che questa proposta non è in concorrenza con nessuno. Se non dovesse realizzarsi il progetto di Tor di Valle, la Roma sa che qui, a pochi chilometri da lì, ci sono 400 ettari di terreno completamente edificabili pronti ad ospitare lo stadio, con tempi di realizzazione che sarebbero dimezzati rispetto al progetto originale”. I terreni in questione si trovano alle spalle del centro commerciale del Parco Da Vinci.

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Il 14 giugno scorso dichiarò che servissero nuove verifiche da entrambe le parti. Oggi Sindaco si è tenuto un nuovo incontro con l’As Roma. Può confermarlo? Che aggiornamenti ci sono?
Si c’è stato, confermo. Con i vertici della Roma ci siamo incontrati, è la quarta volta e l’ho detto più volte: anche oggi era un incontro non decisivo, non da parte nostra ovviamente, perché la Roma in quanto società voleva capire meglio un’eventuale tempistica, per evitare di non passare dalla padella alla brace come si dice. Evitare così lungaggini ulteriori, nell’eventuale passaggio a Fiumicino. Giustamente l’As Roma vuole avere la certezza di un percorso non facilitato, ma normale e che sia dentro tempi umani. Sul piano della tempistica abbiamo risposto che, essendo un’area edificabile da tantissimo tempo, molto più grande, potranno scegliere dentro un comparto di 400 ettari e hanno bisogno di 50 ettari, con addirittura atti e convenzioni esecutive, senza bisogno di varianti sostanziali. E’ un’area facilitata anche in termini di procedura, che si può fare sulla base della legge n.36 della regione Lazio articolo 1. Al netto di tutti i permessi necessari, si potrebbe fare entro 18 mesi massimo. Abbiamo parlato con la Roma, offriremo loro nuovi elementi nel mese di agosto alla società. Poi dopo è chiaro che c’è un dato più sostanziale che riguarda la Roma che è ovviamente la fuoriuscita dalla situazione di Roma.

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Sono trascorsi 2740 giorni dal lancio del progetto stadio della Roma e sono cambiate tre giunte comunali. Ha il sentore reale che le trattative tra l’As Roma e la giunta grillina si siano complicate a tal punto da naufragare?
Per delicatezza e rispetto della Sindaca Raggi, non voglio infierire su nessuno e mi astengo da considerazioni critiche. Sono passati 3 sindaci e 3 Papi, è evidente che per un investitore privato che cerca di fare un investimento importante, veder trascorrere tutti questi giorni porta a dalle criticità. Credo sarebbe accaduto a chiunque. E’ chiaro che ci sia qualcosa che non funzioni. La mia disponibilità dall’inizio non è stata mai in concorrenza con quella di Roma. Ho sempre detto: se per caso per una serie di motivi, spero di no, a Roma non si dovesse fare, sappiate che a 7 km in un’area infrastrutturata avete la possibilità di farlo

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E’ previsto un viaggio di Pallotta nella capitale a settembre. Ha mai sentito telefonicamente o in conference call il presidente giallorosso?
No non ho mai sentito Pallotta, ma nei primi incontri ho avuto modo di conoscere anche dei tecnici americani vicini al presidente. Un procuratore legale e un tecnico americano vicini al presidente giallorosso.

Quali sarebbero i vantaggi per il club giallorosso, qualora si desse il via all’operazione Fiumicino?
A Fiumicino si parla di stadio e quello che è connesso allo stesso con la parte commerciale e gli uffici. Non sarà presa in considerazione la parte residenziale, i famosi palazzoni. L’investimento sarebbe decisamente inferiore in merito alle cubature rispetto a quello attuale. Questa è un’area fortemente infrastrutturata, perché siamo al fianco dell’A12 e della Roma-Fiumicino, con due caselli già programmati che si immetterebbero, già appaltati e che si faranno a prescindere. Uno di competenza della Regione, l’altro è di competenza degli aeroporti romani, Cargo City. C’è la ferrovia, come è noto, ed è ad alta velocità, va dentro l’ aeroporto e passa esattamente a 2 km dall’area dove si farebbe lo stadio, per coprire 2 km basta poco, dalla ferrovia di parco Leonardo si scavalca l’autostrada e si raggiunge lo stadio, quindi avremmo anche il collegamento su ferro. Abbiamo diverse altre opere infrastrutturali non impegnative sotto l’aspetto finanziario da poter concretizzare. Inoltre non stiamo vicino al Tevere e non c’è alcun rischio idrogeologico.

Quanto costerebbe il progetto rispetto al miliardo attuale?
Molto molto meno. Stiamo parlando di uno sviluppo pari a 100mila metri di superficie rispetto a parecchie centinaia di migliaia su Roma. Sono due cose completamente diverse, poi non sono nelle condizioni di dire il valore preciso. Finché non avremo progetti e valutazioni direi cose campate in aria.
Ci sarebbero possibilità di ridurre anche i tempi quindi. Lei parla di 18 mesi.
Sì, mi riferisco all’inizio dei lavori. Se fosse per le nostre procedure comunali, visto che non c’è bisogno delle varianti sostanziali, parlerei di mesi. Ma siccome bisogna fare la valutazione di impatto ambientale che è in capo alla Regione, mi tengo prudente. Io non posso controllare il percorso, ma anche la Regione credo non abbia grandi difficoltà davanti a una scelta di questa natura. Per questo ho azzardato i 18 mesi. Se troviamo subito l’intesa potremmo ridurlo di un bel po’ questo periodo.

In tanti leggono in questo incontro per Fiumicino una manovra della Roma per forzare la mano con l’amministrazione capitolina.
Le intenzioni le vedremo alla fine. Non credo che per quattro volte di seguito si sposti i tecnici, i vicepresidenti per fare una discussione di merito e di dettaglio con carte, senza avere un certo interesse. L’interesse credo ci fosse, legato al fatto che se Roma dovesse restare incagliata, magari per offrire una soluzione vera e concreta. C’è una parte di verità, di tentativo di avere una risposta.
Avete fissato un nuovo incontro?
No, non l’abbiamo fissato. Ci siamo salutati per le ferie, poi al nostro rientro nei primi di settembre ci sentiremo e capiremo gli sviluppi. Ci sarà qualche settimana di riflessione per noi e credo anche per loro, ma poi a settembre ci risentiremo.

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L’Inter a Icardi: “Tu qui non giochi più”… e Mauro pensa ad azioni legali

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Nel colloquio di ieri sarebbe stato detto all’argentino che non rientrerà nelle liste di campionato e Champions. Wanda è pronta a partire all’attacco. Roma e Napoli restano lontane

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Ieri ad Appiano l’a.d. Beppe Marotta, il d.s. Piero Ausilio e il technical manager Lele Oriali si sono seduti intorno a un tavolo con Mauro Icardi, comunicando – anzi, ribadendo — all’argentino di essere fuori dal progetto. In sostanza è impossibile immaginare per lui un futuro all’Inter. Rispetto a due mesi fa, ora per l’argentino sono arrivate due proposte, una della Roma e un’altra dal Napoli, che dovrebbe valutare con attenzione, scrive La Gazzetta dello Sport.

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A Mauro sarebbe stato comunicato di non far parte delle prossime liste per il campionato (quelle definitive saranno consegnate il 3 settembre) e per la Champions. Circostanza, questa, smentita con forza dalla società. E invece proprio attorno alla parola “liste” gira il racconto di Icardi: è questo infatti il trampolino che Wanda sarebbe pronta a sfruttare per valutare un’azione legale per mobbing nei confronti del club.

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Icardi aveva fatto sapere tramite i suoi canali di voler rifiutare per il futuro qualsiasi altra soluzione che non si chiami Inter o Juventus, rispedendo dunque indietro i corteggiamenti di Roma e Napoli. È un vicolo cieco. Se ne uscirà mai? Sulla questione Icardi, peraltro, va segnalato anche un Antonio Conte particolarmente agitato, perché il tecnico sa bene che la mancata cessione dell’argentino, oltre ad essere un elemento di disturbo mediatico, blocca in qualche modo il completamento della rosa. I soldi provenienti dal Napoli avrebbero spalancato le porte a un rilancio per Lukaku, ad esempio. Accettare invece la proposta di scambio della Roma con Dzeko, d’altro canto, avrebbe perlomeno regalato a Conte il bosniaco, invece finito anche lui nel tunnel dell’attesa infinita.

fonte   La Gazzetta dello Sport

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Trigoria, lavoro di rapidità e tattica: affaticamento per Nzonzi, Karsdorp, Pastore e Santon

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I giallorossi si sono allenati questa mattina, nel pomeriggio la partenza per Lille. Veretout in gruppo dalla prossima settimana

Prosegue il lavoro di preparazione per la Roma. Altra mattinata di allenamento oggi per gli uomini di Fonseca, che si sono trovati alle 9.30 sui campi di Trigoria per preparare l’amichevole con il Lille. Pastore, Nzonzi, Karsdorp e Santon resteranno a Trigoria in via precauzionale dopo gli affaticamenti rimediati in allenamento e durante le partite amichevoli. Veretout si unirà al resto della squadra nella prossima settimana. Nel pomeriggio la partenza da Fiumicino per la Francia.

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INDISPONIBILI
Maxime Gonalons: problema all’adduttore, non convocato per Lille.

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Alessio Riccardi: problema al flessore della coscia destra, non convocato per Lille.
Jordan Veretout: gestione fisica, non convocato per Lille.
Javier Pastore: affaticamento muscolare, non convocato per Lille.
Steven Nzonzi: affaticamento muscolare, non convocato per Lille.
Davide Santon: affaticamento muscolare, non convocato per Lille.
Rick Karsdorp: affaticamento muscolare, non convocato per Lille.

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CRONACA ALLENAMENTO
Ore 9.30 – Lavoro di riscaldamento con la solita corsa intorno al campo, poi attivazione su rapidità e cambi di direzione, infine parte tattica con esercitazioni su possesso palla. In vista della trasferta di Lille out Pastore, Nzonzi, Karsdorp e Santon, tenuti a riposo in via precauzionale per affaticamento. Veretout in gruppo dalla prossima settimana.
PROBABILE FORMAZIONE VS LILLE
Roma (4-2-3-1): Pau Lopez; Florenzi, Mancini, Fazio, Spinazzola; Diawara, Pellegrini; Under, Zaniolo, Perotti; Dzeko

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Dzeko, dolce addio. Petrachi su Higuain prepara un piano B

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 – La maglia da titolare e il gol al Perugia, le belle parole di Fonseca (“E’ un nostro calciatore, che sta anima e corpo con noi”), e la costanza negli allenamenti. Eppure è davvero complicato immaginare che Edin Dzeko possa restare nella capitale. L’Inter pressa per mettere il bosniaco a disposizione di Conte, l’attaccante vorrebbe che questa situazione si definisse, visto che i tempi del mercato si stanno dilatando, ma, allo stesso tempo, non intralcia il lavoro del tecnico, continuando anzi a fare gruppo nello spogliatoio, dando consigli ai tanti giovani che ci sono.

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Petrachi ha paura di ritrovarsi senza un centravanti di livello se non dovesse partire il giro dei numeri 9 di lusso. Se Higuain continuasse a rifiutare il trasferimento in giallorosso e Icardi restasse davvero solamente un tentativo senza troppe possibilità, il rischio di doversi rifugiare in un piano B sarebbe concreto. E dovrebbe attuarsi velocemente.

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Rumors di mercato raccontano di un interessamento per Mariano Diaz, ventiseienne del Real Madrid, in gol contro la Roma un anno fa, al suo esordio in Champions, a Madrid. La valutazione è di una ventina di milioni per il giocatore dominicano, che interesserebbe davvero, però, come prima alternativa al posto di Schick, nel caso venisse venduto, e come piano B se non si arrivasse a un centravanti di livello nel dopo-Dzeko.

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Nel frattempo Petrachi cerca di sfoltire la rosa, risparmiando sugli ingaggi degli esuberi. Vedi Olsen, Defrel (vicinissimo al Cagliari), Nzonzi, Gonalons, Karsdorp, Coric e Schick. Complicato riesca a cederli tutti, ma, con il mercato che chiuderà il 2 settembre, proverà a non lasciare pesi dentro Trigoria.

FONTE     LA REPUBBLICA – FERRAZZA

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Higuain: verso la Roma o riserva di Lukaku

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I giallorossi hanno l’accordo con la Juventus, ma continua a mancare il sì del giocatore

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La stagione di Gonzalo Higuain è a un bivio. Con l’arrivo di Lukaku in bianconero (ormai ai dettagli lo scambio con Dybala), il Pipita può scegliere di restare a fare la riserva a Torino o sposare un nuovo progetto.

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Come scrive TuttoSport, la Roma ancora lo aspetta, forte di di un accordo con la Juventus già raggiunto. Continua a mancare il sì del giocatore, che per il momento fa muro e punta al rilancio con Sarri. I giallorossi non demordono, ma dovranno risolvere il nodo ingaggio da 8 milioni.

fonte    TuttoSport

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Zaniolo: “Non sono Totti ma voglio diventare come lui e mettere la Roma al centro di tutto”

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La parole del centrocampista: “Non mi aspettavo di esplodere così in fretta, devo tanto a Di Francesco. Lavoro duro per crescere ancora”

Un inizio carriera da predestinato, poi il piccolo passo indietro e le polemiche per un rinnovo che tarda ad arrivare. Ora Zaniolo vuole diventare grande con i giallorossi. “So che non sono Totti, ma spero di diventare un giorno altrettanto bravo. E imparando da De Rossi vorrei mettere la Roma al centro” ha detto Nicolò a “These football Times”, in un’intervista rilasciata prima dell’inizio del ritiro.

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L’ultima stagione è stata incredibile per te alla Roma. Quando sei arrivato dall’Inter immaginavi una scalata così rapida, con i gol in Champions e Serie?
Onestamente non mi aspettavo di avere un impatto del genere dal momento che arrivavo dalla Primavera e avevo molto da imparare. Ho anche esordito con la Nazionale ed è stata una sorpresa, ma ho ancora tanti obiettivi da raggiungere e per arrivarci devo continuare a lavorare. Ho imparato tanto la scorsa stagione, ma ora devo andare oltre e continuare a spingere con la Roma.

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Solo due anni fa eri alla Virtus Entella in Serie B. Cosa è cambiato in così poco tempo per farti arrivare in Serie A e in Nazionale?
Negli ultimi due anni sono cambiate molte cose, sia dal punto di vista fisico che mentale ho fatto un passo avanti. Ho cambiato modo di lavorare, di pensare e il modo di essere giorno dopo giorno. Prima volevo essere un teenager, fare le cose che facevano i miei amici, ma ho imparato a concentrarmi su ciò che è importante: il calcio. Mi sono allenato più forte, concentrato di più, ho obiettivi importanti e tutto ciò mi ha aiutato a crescere tecnicamente in campo, ma anche nella mia vita fuori dal campo. Sono più completo. Questo è quello che guida per giocare al massimo.

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Il tuo arrivo alla Roma è stato legato a quello di Nainggolan all’Inter. Cosa ti ha convinto che la Roma fosse un posto migliore per esplodere e crescere?
Quando un grande club con la storia della Roma ti vuole e ha dei progetti per te in prima squadra, è difficile dire di no. Confesso che credevo di essere mandato in prestito perché avevo tanto da imparare e un nuovo spostamento è sempre un rischio, ma Eusebio Di Francesco aveva fiducia in me dall’inizio e mi ha aiutato tanto. Se non fosse stato per lui non sarei riuscito a esplodere. E’ davvero bravo con i giovani e io gli devo tanto, così come a tutte le persone che mi hanno aiutato a Roma.

In Italia c’è spesso più pressione che in altri posti per i giocatori giovani. Qualcuno ti ha soprannominato nuovo Totti, come fai a gestire queste aspettative?
E’ importante tenere sempre i piedi per terra, ho una famiglia dietro di me che lo fa, che capisce le dinamiche del calcio e che si assicura che io dia sempre il meglio. Oltre ciò, l’unico modo per gestire le aspettative è attraverso me stesso. Devo lavorare duro cercando di non ascoltare ciò che dicono gli altri, che siano complimenti o critiche. Non sono Totti, ma spero un giorno di essere bravo come lui. L’unico modo che ho per farlo è lavorare duro ogni giorno in allenamento, fidarmi dell’allenatore e poi portare tutto questo in campo davanti ai tifosi. Poi lascerò decidere a loro

Chi era il tuo giocatore preferito dell’infanzia?
Il mio eroe era senza dubbio Kakà, specialmente durante i suoi anni al Milan e con il Brasile. L’ho guardato spesso. Era il centrocampista offensivo perfetto: forte, tecnicamente perfetto e in grado di fare assist e segnare. Questo è quello che volevo essere da bambino e che spero di diventare ancora oggi. Ho guardato i suoi video, studiato i movimenti e ho provato a portare elementi del suo gioco nel mio dal momento che anche io sono anche forte, alto e provo a fare un calcio tecnico.

Molti allenatori ed ex giocatori dicono che il tuo ruolo ideale quello del numero 8, una mezzala che incide sia sia in attacco che in difesa. Qual è secondo te il ruolo più adatto alle tue caratteristiche?
Da bambino, dato che ero bravo tecnicamente, ho sempre giocato da numero 10, ma confesso che mi piace giocare da numero 8 o addirittura da centrocampista difensivo. Per ora gioco in qualsiasi posizione, poi forse un giorno mi sistemerò in basso, finché non arriverà un allenatore che mi vede come playmaker offensivo. Giocherò ovunque finché resterò in campo.

Essere un calciatore è un lavoro bellissimo con tanti vantaggi, ma qual è la parte più difficile dell’essere un giocatore professionista?
Il viaggio stesso è la parte più difficile, così come non è facile arrivare al top, richiede tanti sacrifici e tempo. Devi continuare a crederci, anche quando stai pensando che non succederà. Una volta che arrivi al top è difficile restarci. Devi continuare a lavorare duro giorno dopo giorno, ma ne vale la pena per ciò che ti torna indietro. Ho sempre pensato fosse difficile lasciare la mia famiglia. Li ho dovuti lasciare tante volte da ragazzo per andare a giocare altrove e continuare la mia carriera da calciatore e viaggiavo continuamente. Non facevo le cose che facevano i miei amici, come uscire o tutte le cose che fanno i ragazzi della mia età. Diventa più facile quando sei più giovane, vuoi solo avere una vita normale e avere i tuoi amici vicino. Ne è valsa la pena, credo.

Chi è il più forte contro cui hai giocato, a centrocampo e in difesa?
Ovviamente Ronaldo, è perfetto fisicamente e difficile da marcare. Anche Luka Modric. Mi ha impressionato per il modo di toccare la palla e per come la fa girare. E’ piccolo ma difficile da spostare. Si gira e si muove velocemente e prende una grande posizione. E’ stato difficile stargli dietro. Difensivamente dico Varane. E’ veloce, tecnico e forte. E’ uno dei più difficili da superare tra coloro che ho affrontato, specialmente nell’uno contro uno.

fonte   These football Times

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