La Roma ci riprova per Chiesa offrendo El Shaarawy, ma la Fiorentina rifiuta

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MONCHI

Il DS Monchi sta continuando a lavorare sul mercato per rinforzare la rosa della Roma. Uno degli obiettivi è l’esterno viola Federico Chiesa, per cui i giallorossi hanno già offerto 35 milioni di euro più bonus ed il cartellino di Stephan El Shaarawy. Ma la Fiorentina, come riferito dalla trasmissione 1927 La Storia Continua, avrebbe rifiutato nonostante l’interesse per l’esterno giallorosso. Infatti le intenzioni dei viola sarebbero quelle di arrivare ad El Shaarawy ma senza inserirlo in scambi.

Mercato Roma, avviati i contatti per il rinnovo di Pellegrini. Juve alla finestra

Monchi al lavoro con Pocetta, l’agente del centrocampista: proposta di rinnovo fino al 2022 con aumento di ingaggio. Ma la clausola rescissoria da 30 milioni continua ad ingolosire i bianconeri, da tempo sulle sue tracce

Uno dei nomi più caldi del calciomercato è proprio lui: Lorenzo Pellegrini. A Trigoria lo considerano il futuro della Roma, con mister Eusebio Di Francesco in testa: il club giallorosso non vuole perderlo e, come riporta calciomercato.com, Monchi ha avviato i contatti con il suo agente Giampiero Pocetta per fare il punto della situazione, garantendo al giocatore un maggiore minutaggio e una proposta di rinnovo fino al 2022 con un aumento di ingaggio.

Nell’attuale contratto di Pellegrini, però, c’è l’ormai famosa clausola rescissoria da circa 30 milioni di euro. Una clausola che ingolosisce laJuventus, da tempo sulle tracce del giovane centrocampista classe 1996. Tutto dipenderà dalla volontà del calciatore, con i bianconeri che restano alla finestra.

Roma, Peres sempre più vicino al Torino: prestito con obbligo di riscatto alla 25esima presenza

I due club hanno raggiunto l’accordo: prestito di un milione con riscatto fissato a 7. Ora i granata devono limare i dettagli dell’accordo col calciatore, poi potranno ufficializzare il ritorno del brasiliano in Piemonte

Bruno Peres si prepara a salutare Roma. Dopo due stagioni tra più ombre che luci, ora il terzino brasiliano è sempre più vicino al ritorno al Torino. Come riporta Sky Sport, vanno solo limati i dettagli per il trasferimento. Tra i due club è stata raggiunta l’intesa definitiva: prestito di un milione, con obbligo di riscatto (fissato a 7 milioni) che scatterà al momento della 25esima presenzadell’esterno destro. Ora il Torino deve limare i dettagli del suo accordo con Peres: una volta trovata l’intesa col brasiliano, i granata potranno ufficializzare il suo ritorno.

Mercato Roma, è fatta per Cristante: alle 19.10 l’arrivo a Fiumicino

Il centrocampista sta per sbarcare nella Capitale: operazione da 30 milioni di euro. Domani le visite mediche e la firma sul contratto quinquennale

Bryan Cristante è il terzo acquisto della Roma. La notizia è nell’aria da tempo, ma soltanto nelle prossime ore diventerà ufficiale: il centrocampista ormai ex Atalanta approderà a Trigoria con un’operazione da 30 milioni di euro, bonus compresi. Alle 19.10 il calciatore classe 1995 atterrerà all’aeroporto di Fiumicino per dare il via alla sua nuova avventura giallorossa, domani le visite mediche di rito e la firma sul contratto quinquennale da 1,5 milioni più bonus a stagione. Come riporta Sky Sport, nell’affare potrebbe rientrare anche il cartellino di Marco Tumminello.

Nainggolan: “Mio padre mi ha abbandonato, poi chiedeva soldi. Lavoravamo per i suoi debiti”

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Radja Nainggolan continua a far parlare. Ieri è uscita una prima anticipazione dell’intervista integrale rilasciata alla tv belga VTM, che lo ha seguito per un anno intero, aprendo anche le porte della sua casa di Ostia. Tra i tanti temi toccati c’è anche quello di aver avuto un’adolescenza difficile. “Eravamo in tre a casa. Mio padre era sparito e mia madre doveva pagare i suoi debiti” dice il centrocampista giallorosso. “Guadagnava 1300 euro lavorando dieci ore al giorno, mangiavo le stesse cose anche tre volte a settimana e succedeva che per un mese potevamo restare senza elettricità”.

Poi arriva il momento di trasferirsi in Italia, ma Nainggolan è costretto a lasciare la scuola. “Non ho potuto fare altrimenti – racconta il belga – Dopo sei mesi volevo tornare indietro, ma mio fratello mi ha convinto a continuare e a restare. A Pescara guadagnavo 1400 euro al mese, riuscivo a mandare 500 euro a mia madre per aiutarla”. Il rapporto con il padre, però, non si ricompose mai. “Sono andato in Indonesia quattro anni fa. Volevo dargli un’altra possibilità, volevo perdonarlo, ma mi ha voltato le spalle chiedendomi dei soldi “.

Sul Mondiale: “Non andarci è un colpo davvero duro per me, perché ne ho già saltato uno – racconta il Ninja -. Dopo la mia carriera non voglio avere niente a che fare con il mondo del calcio, ci sono troppi leccaculo. Io dico quello che penso, quello che sento. Questo è il mio problema, ma sarà sempre così”. 

 

È scomparsa Giulia, grande tifosa della Roma

Domani dalle 13 alle 15 la camera ardente al Policlino Umberto I, con la richiesta della famiglia di non portare fiori, ma di effettuare una donazione alla Lega Italiana Fibrosi Cistica

È scomparsa ieri Giulia Capolongo, ragazza di 35 anni originaria di Sutri e grande tifosa romanista. Una lunga battaglia durata due anni contro la fibrosicistica, poi il ricovero al Policlinico Umberto I dove è venuta a mancare, tra l’affetto dei suoi cari e dei suoi amici che l’hanno sempre sostenuta in questi lunghi mesi di lotta. Un amore spassionato per i colori giallorossi che ha sempre sostenuto da quando era bambina fino agli anni della malattia: una passione che l’ha aiutata anche nei momenti più difficili.

Domani dalle 13 alle 15, l’ultimosaluto alla camera ardente del Policlinico, con l’appello della famigliadi non portare fiori bensì di effettuare una donazione alla Lega Italiana Fibrosi Cistica, ONLUS LIFC, per aiutare chi sta combattendo lo stesso male di Giulia.

C/C postale n. 70183009 UnipolBanca – IBAN: IT23J0312739450000000000170

Crowe: «Al mio segnale scateno l’amore»

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– «Sono passati quasi vent’anni dalla prima de Il Gladiatore, e da quella volta non ho più visto il film. Ora, confesso, che assistere alla proiezione a Roma, al Colosseo, è come un sogno». Russell Croweparla lentamente, con la sua voce profonda. È volato nella Capitale per il debutto del cine-concerto de Il Gladiatore stasera al Colosseo, in replica venerdì e sabato sull’arena del Circo Massimo. Certo, il tempo si è fatto sentire sul divo neozelandese premio Oscar 2001, classe 64: il vigore tonico non è più quello dell’epoca di Massimo Decimo Meridio quando proclamava «al mio segnale, scatenate l’inferno». Lunga barba incolta che si accarezza in continuazione, look informale – polo su jeans e scarpe da ginnastica – una prestanza fisica più vicina a Noè(personaggio che ha pure interpretato) che al generale ispanico sodale di Marco Aurelio. Ma l’obiettivo sembra proprio quello di conquistare il pubblico con simpatia e disponibilità. Insomma, barbuto ma affabile, troppo appesantito ma sincero e appassionato.
LA SCIARPA «Forza Roma», grida alzando una sciarpa giallorossa che gli viene donata al suo arrivo, ieri mattina, al Forum Music Village, il quartier generale per le prove dell’Orchestra italiana del Cinema presieduta da Marco Patrignani. «Sono al servizio di Roma», dice scandendo bene le parole in italiano: «Non sono qui per prendere soldi ma per partecipare a questo meraviglioso evento e perché amo questa città dove sono stato tante volte, ma mai per più di dieci giorni».
IL GENERALE E non può non parlare di Massimo, personaggio iconico ancora oggi: «Il mio preferito? Forse ce ne sarebbero altri, ma non vorrei essere infedele a Massimo proprio ora – ride – uomo d’azione, ma anche emotivamente completo. Ha rappresentato 5 mesi della mia vita, i più importanti, che ho condiviso con Ridley Scott, con cui ho lavorato come in trincea. Ridley l’ha reso magico». Merito delle musiche, ovviamente, come hanno ricordato ieri il direttore d’orchestra Justin Freer e la cantante Lisa Gerrard: «Ascoltarla dal vivo è un’esperienza emotiva unica – dice Crowe- il suo canto invade e abita il vostro corpo». Colosseo, Circo Massimo, l’attenzione è puntata sui grandi monumenti di Roma, tema cui lo stesso Crowe è molto sensibile (non foss’altro che nel 2012 salvò dal reinterramento la Tomba del Gladiatore scoperta a via Vitorchiano). E se gli si chiede cosa si aspetta dalle istituzioni romane, lui dice: «Credo che sia speciale il fatto che l’amministrazione abbia dato il permesso di fare questo evento, e suppongo che non sia stata proprio una passeggiata ottenerlo. È una combinazione di cinema e musica mai realizzata prima al Colosseo e sono davvero contento che tutte le amministrazioni abbiano detto sì». Pensare che all’epoca delle riprese, il Colosseo non venne autorizzato. Pace fatta, allora, oggi? «Direi proprio di sì. All’epoca il Colosseo venne ricostruito a Malta – dice – ma solo per metà. Così dovevamo spesso duplicare le scene, girare dalla porta Nord e poi dalla porta Sud per dare l’idea che fosse intero». Russell Crowe si presta anche alle domande più intime: e racconta del suo divorzio da Danielle Spencer: «È accaduto esattamente il 9 aprile alle 12.30, per dire che non ricordo i dettagli. Ci sono voluti ben cinque anni».
VENDITA ALL’ASTA E la storia della vendita all’asta delle armature usate nel Gladiatore per pagare le spese di separazione? «Ho venduto qualche spada ma ho ancora tutte le armature – sorride – In realtà ho ceduto solo quella che indossa Massimo quando muore. Ma va bene così, l’ha comprata Ed Sheeran, non solo mio grande amico ma anche gran compagno di bevute». La musica è la sua passione attuale d’altronde: a dicembre l’album Revival con il suo gruppo 30 Odd Foot Of Grunts: «Siamo in 5, ognuno vive in una parte del mondo, è un pizzico impegnativo per le prove, ma sono contento del risultato, al primo posto in Gran Bretagna». Lui suona la chitarra e scrive i testi. Cosa ama fare nel tempo libero? «Stare con i miei figli, e fare musica insieme». Il suo slogan? «Sono al servizio di Roma».

FONTE    IL MESSAGGERO – L. LARCAN 

Per Cristante mancano solo i dettagli

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MONCHI

– Cristante vuole la Roma. Oggi il centrocampista comunicherà la sua decisione all’Atalanta e farà un altro passo verso Trigoria. L’affare non è ancora chiuso, ma manca pochissimo. I club devono sistemare i dettagli dell’operazione da circa 30 milioni complessivi tra prestito, obbligo di riscatto e bonus: la Roma dovrebbe sborsare subito i 5 milioni che i bergamaschi gireranno al Benfica per ottenere il 100% del cartellino del 23enne, il resto sarà spalmato e si sta valutando l’opzione di un prestito biennale. L’intesa di massima con Cristante c’è, ma Monchi deve vedere il ragazzo per definire le ultime cose: la richiesta iniziale era di 2,5 milioni a stagione per 5 anni, a poco meno si chiuderà. La Roma ce l’ha in pugno. Le contropartite tecniche di cui si era parlato, Defrel, Tumminello o Gerson, restano fuori dalla trattativa, ma non è escluso che l’Atalanta possa portarne almeno uno a Bergamo lo stesso. Ieri a Trigoria c’era il procuratore dell’esterno francese, Pocetta ha incontrato il diesse spagnolo per discutere di possibili trasferimenti e tra i suoi assistiti c’è anche quel Pellegrini che ha una clausola da 30 milioni di euro nel contratto. I giallorossi non hanno intenzione di rivedere l’opzione e se ci saranno squadre interessate ad esercitare quell’opzione sarà il giocatore a decidere cosa fare. Resta valida la pista Berardi in prestito, con Kluivert c’è l’accordo economico ma manca tutto il resto, Ziyech resta sullo sfondo.

FONTE    IL TEMPO – E. MENGHI 

Roma, multa e trasferta vietata

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– Mano pesante sì, ma non troppo e l’Olimpico si salva. L’Uefa si era detta «profondamente scioccata dal vile attacco» dello scorso 24 aprile a Liverpool e aveva promesso una punizione severa per la Roma e i suoi tifosi, ma quella più temuta non è arrivata e lo stadio non chiuderà le sue porte. Niente danno d’immagine per i giallorossi che all’esordio europeo in casa potranno contare sul pubblico che meritano e dovranno rinunciare al calore del settore ospiti nella prima trasferta della prossima edizione di Champions. Il club se l’è cavata con una multa da 50 mila euro e un divieto di trasferta per i disordini nei pressi di Anfield, dove è rimasto gravemente ferito Sean Cox. I turni di squalifica, in realtà, sono due, ma uno è stato «congelato» e la sospensione condizionale cadrà solo in caso di recidiva nell’arco di due anni, tanto durerà il periodo con gli occhi del massimo organo del calcio europeo addosso. La Roma spera di ottenere lo sconto e riflette sulla possibilità di fare ricorso, perché non ritiene di avere una responsabilità oggettiva nella gestione dell’ordine pubblico a Liverpool, dove c’è stata la massima collaborazione da parte della sicurezza giallorossa e punterà sul fatto che l’organizzazione nel match di ritorno nella capitale è stata efficace. Si attende la documentazione ufficiale completa per un’eventuale mossa legale. Un motivo per sorridere comunque ce l’ha: la prossima stagione europea comincia con circa 30 milioni di euro. L’Uefa hai ufficializzato i criteri di distribuzione dei ricavi e alla Roma andranno 15,25 milioni per la partecipazione ai gironi (c’è stato un aumento rispetto ai 12,7 della passata edizione) e altri 14,4 grazie alla «new entry» del ranking storico, che al momento – la classifica verrà aggiornata con le ultime 6 qualificate e potrebbe cambiare – vede i giallorossi al 20esimo posto. Un assaggio d’oro per cominciare, premi partita (2,7 milioni per la vittoria e 900 mila euro per il pareggio) e market pool faranno il resto.

FONTE     IL TEMPO – E. MENGHI