Mercato, Roma e Ajax ancora distanti per Ziyech ma filtra ottimismo

Dopo aver chiuso per Kluivert i giallorossi continuano a trattare per il trequartista con gli olandesi

Kluivert sta per diventare ufficialmente un giocatore della Roma, ma il mercato dei giallorossi non si fermerà. In attesa di capire chi lascerà la capitale, Monchi continua a trattare con l’Ajax per chiudere la seconda operazione olandese, questa volta relativa a Ziyech. Come scrive Daniele Trecca di calciomercato.it, continua a esserci distanza tra domanda e offerta ma dalle parti filtra ottimismo per la riuscita dell’affare. Ieri il trequartista ha scritto un post per l’amico Kluivert (“lasciali parlare”) al suo arrivo a Roma. Forse una voglia di raggiungere l’ex compagno. L’accordo con la Roma è già stato trovato e Monchi sembra deciso a non mollare il colpo.

Sadiq sogna il ritorno: “Difficile dire ‘no’ a Gerrard, ma spero di giocare con la Roma la prossima stagione”

Il giocatore: “Per ora lavorare con Gerrard non rientra nei miei piani, magari lo farò in futuro”

screenshot_2018-06-12-19-03-04_11864306336.jpg

Tra i rientri “illustri” alla Roma dopo la stagione in prestito c’è Umar Sadiq.Dopo un anno dai due volti, triste a Torino e felice in Olanda al NAC Breda (5 gol e 3 assist in 12 presenze), il nigeriano sogna una nuova occasione con i giallorossi. Difficile, tanto che il suo nome è già stato accostato ai Rangers di Steven Gerrard. Un’occasione che non sembra far impazzire di gioia Sadiq: “Molti giocatori della mia età non direbbero no all’occasione di giocare con Gerrard – ha dichiarato il classe ’97 a ‘owngoalnigeria.com’ -. I Rangers sono una squadra con tradizione, ma al momento sono felice alla Roma e spero di far parte della squadra il prossimo anno. Per ora questo è il mio piano, magari in futuro lavorerò con Gerrard”.

Variante per lo stadio. Si entra nel rush finale

FB_IMG_1503126513317

– Il termine è scaduto: alla mezzanotte di lunedì 11 giugno, sono spirati i trenta giorni di tempo per associazioni, cittadini e comitati, per la presentazione delle osservazioni alla variante al Piano regolatore generata dal progetto dello Stadio della Roma. Dovrebbero essere una quarantina le osservazioni già pervenute: ventuno quelle redatte dal Comitato «Salviamo Tor di Valle dal Cemento» insieme al Tavolo della Libera Urbanistica, quello guidato dall’architetto Francesco Sanvitto, ex attivista 5Stelle «scomunicato» da Beppe Grillo in persona a fine febbraio 2017. A queste se ne deve sommare un’altra decina presentate da Italia Nostra insieme al Tavolo e un’altra redatta dal Codacons sempre insieme al Tavolo. Otto, poi, sono quelle spedite dall’associazione Carte in Regola. In realtà, occorrerà attendere anco- ra qualche giorno per poter avere il computo esatto delle osservazioni pervenute: potrebbe esserci anche chi, invece della posta elettronica certificata, le spedisce con la cara vecchia raccomandata. Quindi, fra tempo di spedizione, protocollo e consegna sul tavolo giusto ci potrebbero volere ancora 3 o 4 giorni per il conto finale.

A questo punto l’iter prevede che gli uffici del Dipartimento Urbanistica del Campidoglioabbiano 30 giorni di tempo per predisporre, per ciascuna di queste osservazioni, un parere (controdeduzione, in termine tecnico). Terminato questo passaggio di elaborazione della risposta del Campidoglio, il dossier variante urbanistica sarà completo e pronto per essere portato in discussione in Consiglio comunale. Verrà consegnato agli uffici del presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, il quale dovrà portarlo in Conferenza dei capigruppo per farlo inserire nel calendario dei lavori d’aula. La data dipenderà da quanti giorni, dei 30 a disposizione per legge, gli uffici comunali utilizzeranno per completare il lavoro sulle controdeduzioni. In questi ultimi mesi gli uffici comunali hanno lavorato con i tecnici dei proponenti per predisporre il testo della Convenzione urbanistica (il contratto che regolerà i rapporti fra la Roma e il Campidoglio e che conterrà, fra le altre cose, anche il cronoprogramma di tutti gli interventi: opere pubbliche e private. La Convenzione, però, dovrà essere ratificata da un voto in Consiglio comunale. Quindi, l’obiettivo del Comune è di portare nello stesso mo- mento al voto sia la Variante urbanistica che la Convenzione. Votati i due testi, la Variante tornerà in Regione per l’adozione definitiva (determina degli Uffici poi delibera di Giunta regionale). A quel punto, Variante e Convenzione entreranno in vigori e la Roma potrà iniziare le opere di precantierizzazione (bonifiche, archeologia) mentre predispone le gare d’appalto europee per le opere pubbliche. Il tutto al netto dei già annunciati ricorsi al Tar.

FONTE      IL TEMPO – MAGLIARO 

Summit tra Pallotta e Monchi, balla il futuro di Alisson

screenshot_2018-03-25-11-48-09_1-1647302405.jpg

– Con il presidente a Roma, però, vedersi era quasi un passaggio obbligato, cosa che è successa nel­ le ore pomeridiane. Ma di che cosa hanno parlato Monchi e Pallotta? Di strategie e di mercato, di futuro e trading. Di calciatori, ovviamente, perché poi il tema caldo di queste ore è proprio questo. E cioè gli acqui­sti e le cessioni della Roma che sarà. Con un occhio ancora fis­so alla spia delle plusvalenze.

Il d.s. e il presidente hanno parlato an­che del capitolo cessioni. Già, perché dopo aver incassato 4 nuovi sì, è arrivato anche il mo­mento di lasciar andare qualcu­no. Volenti o nolenti, che si vo­glia o meno. Ed i nomi caldi in questo momento sono sostan­zialmente due, quelli di Naing­golan e Alisson. Perché la Roma Alisson lo vuole tenere, ma di fronte ad un’offerta monstre sarebbe co­stretta a cedere, vista anche – in caso – la volontà del portiere di giocare altrove. Ieri girava la notizia di un’offerta del Liver­pool di 65 milioni di euro e di un Real Madridpronto ad arri­vare a 50, forse anche 60. Cifre importanti, ma ancora non suf­ ficienti per lenire l’eventuale dispiacere di Trigoria. Dove, tra l’altro, ancora non è arrivata nessuna offerta ufficiale.

Ma se dovesse andar via Alisson, la Roma su chi virerebbe? Considerando che Leno sembra indirizzato verso il Napoli, continua a piacere come idea quella di prendere Areola del Psg. Nelle ulti­me ore, però, è cresciuto anche l’interesse di Monchi per Robin Olsen, il portiere svedese del Copenaghen e della Svezia che ha eliminato l’Italia verso Rus­sia 2018 (costo 3 milioni). Un’altra soluzione che si sta prendendo in considerazione potrebbe essere ancora tinta di arancio e porta a Jasper Cilles­sen, il vice di ter Stegen al Barcellona, uno che comunque ha difeso la porta dell’Olanda in 40 occasioni (costa 12 milioni).

FONTE    LA GAZZETTA DELLO SPORT

Stadio, pioggia di ricorsi: “Rischi per la sicurezza”

wp-image-1068108260

 – Una pioggia di carte bollate contro Tor di Valle. E a sorpresa nel mucchio delle contestazioni alla controversa operazione calcistico-immobiliare legata al nuovo stadio della Roma, con annesso «Ecomostro» di uffici e negozi, spunta anche un atto di opposizione presentato dall’ex assessore all’Urbanistica di Virginia Raggi, Paolo Berdini. Il termine per presentare osservazioni e obiezioni al progetto è scaduto ieri allo scoccare della mezzanotte. Al dipartimento Urbanistica sono arrivate decine di osservazioni, 21 le ha presentate solo un gruppo di ingegneri e architetti capeggiato da Francesco Sanvitto, l’ex responsabile del Tavolo Urbanistica del M5S, poi epurato dal Movimento per avere ribadito la sua contrarietà all’operazione stadio. Tra i ricorrenti, anche i proprietari di alcuni terreni da espropriare, i quali hanno ventilato l’ipotesi di chiedere i danni all’amministrazione, se si andasse avanti con l’approvazione della variante urbanistica, che i grillini vorrebbero votare in Aula entro fine luglio.

FLOP VIE DI FUGA – Berdini, che ha lasciato la giunta M5S a febbraio 2017, ha evidenziato «l’inesistenza dell’interesse pubblico a realizzare lo stadio a Tor di Valle» e ha puntato il dito contro l’«insussistenza delle norme di sicurezza sull’incolumità della popolazione», scrivendo che, a suo parere, il nuovo impianto non avrebbe vie di fuga adeguate e di conseguenza i 55 mila spettatori, in caso di emergenza, sarebbero in pericolo. Per questo il progetto, ha scritto l’ex assessore, deve essere «respinto». Il Comitato pendolari Roma-Ostia e il Coordinamento associazioni della mobilità alternativa hanno contestato insieme le criticità legate al piano trasporti e il fatto che «non è stata compiuta alcuna asseverazione da parte di un terzo (istituto bancario o finanziario) della documentazione presentata dal privato», sarebbe quindi senza verifiche tutto l’equilibrio finanziario dell’operazione. Il Comitato Difendiamo Tor di Valle dal cemento ha denunciato il rischio che la viabilità, in una zona già oggi iper-congestionata, vada definitivamente in tilt. «Il collasso – si legge negli atti – sarà inevitabile in tutti i giorni lavorativi, con l’arrivo dei 14mila lavoratori del Business Park nella fascia oraria 7.30-9: il nuovo carico di traffico, aggiunto a quello esistente, sarà insopportabile». Soprattutto perché il Ponte di Traiano, nonostante gli annunci, «non esiste né nei progetti né nei finanziamenti». Il Tavolo di Urbanistica di Sanvitto, come abbiamo già raccontato, sostiene che il Comune abbia saltato alcuni passaggi previsti dalla legge e che la variante possa essere votata in Aula solo dopo la bonifica dell’area di Tor di Valle, che è ad alto rischio inondazione, perché altrimenti verrebbe violato il Piano nazionale di assetto idrogeologico. Ma c’è anche un’altra obiezione non di poco conto: «Non sono stati conteggiati nella Superficie utile lorda (cioè gli spazi commerciali, ndr) tutti i corridoi, androni, hall, zone di attesa, retrobottega». Questo causerebbe un «indebito arricchimento» dei privati «a discapito dell’interesse pubblico», perché «attraverso le deroghe la Sul potrebbe aumentare anche del 30%», sostiene l’urbanista Sanvitto, che parla espressamente di «furbanistica».

Poi c’è la grana degli espropri. La Cogemi, proprietaria di un terreno da confiscare, si è già opposta formalmente a Tar – il ricorso è pendente – e tramite avvocati ha scritto che «la variante al Piano regolatore» violerebbe le norme sulla «libera concorrenza e imparzialità», che «non risulta rispettato il Codice dei Contratti pubblici», e che il piano particellare di esproprio «contiene errori di individuazione dell’area e conseguentemente di stima». Ecco perché viene ventilata l’ipotesi di chiedere una «indennità» se l’iter andrà avanti.

FONTE    IL MESSAGGERO – DE CICCO

Una squadra di ragazzi fatti col pennello

screenshot_2018-06-12-08-26-21_1-529995992.jpg

 – “Fatece largo che passamo noi, sti giovanotti de sta Roma bella…”. Vedi i volti dei nuovi colpi della Roma e sembra di sentire lo stornello. Il «prima vendiamo e poi vediamo» è stato sostituito da «prima compriamo e poi valutiamo». La Roma che Monchi sta costruendo è perfettamente in linea con il progetto tecnico­ tattico di Di Francesco, ma anche con le esigenze finanziarie del club che vuole arricchire la rosa con giovani talenti, calando il monte ingaggi. Cristante forma con Pellegrini una coppia di interni fortuna della Roma e della Nazionale, Kluivert jr è un esterno tra i più promettenti d’Europa, Coric un genietto che stimola grandi paragoni. L’esperto Marcano un’alternativa in difesa. E sul taccuino ci sono ancora Zijech e/o Berardi. Metteteci dentro ancheUnder e Schick e la Roma si presenterebbe con una nidiata di talenti rara. Ma ogni rosa ha le sue spine e quelle giallorosse sono due probabili cessioni dolorose: quella di Alisson e quella di Nainggolan o Strootman. Ma per essere al top in Italia e confermarsi in Europa servirà inserire accanto ai «ragazzi fatti col pennello», anche qualcuno di grande carattere e personalità.

FONTE      LA GAZZETTA DELLO SPORT – DE CARO

Nainggolan è pronto per Spalletti. Ora la Roma aspetta l’offerta

Il belga ha dato il gradimento a sbarcare a Milano: sente i giallorossi lontani, crede che con il suo ex tecnico si possa vincere

 

“Il Ninja dice sì all’Inter“. Ecco il titolo dell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport“, che a pagina 2 e 3 dedica ampio spazio al possibile approdo di Nainggolan in nerazzurro. Come scrive Carlo Angioni, Radja ha dato più di un’apertura al trasferimento a Milano e può essere il grande regalo perSpalletti, l’uomo in più a centrocampo per alzare il livello della squadra. Una volta risolti i problemi con il fair play e racimolati i 45 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno, il d.s. Piero Ausilio (che ha già incontrato l’agente del belga, Alessandro Beltrami) andrà all’attacco: la trattativa è a un passo dal decollare, l’interesse dell’Inter è concreto e il contatto tra i club ha smosso le acque. Nainggolan ha capito che forse il suo tempo nella Roma è finito e accetterebbe il passaggio in nerazzurro; Spalletti ha piazzato da sempre Radja in cima alla lista della spesa; la Roma resta alla finestra, pronta a valutare l’offerta nerazzurra, e sta comunque considerando l’idea di privarsi del trequartista belga.

Agli amici più cari, il belga avrebbe anche confidato il momento di lontananza con la Roma e la sua apertura alla reunion con Spalletti, allenatore con un carattere deciso che però sa usarlo al meglio e con il quale pensa di poter vincere. Il tecnico dell’Inter in questa partita gioca un ruolo fondamentale: Radja è un’icona del suo gioco. Luciano, che per il belga ha usato anche il termine «alieno», già un’estate fa aveva tentato di averlo in nerazzurro. Poi il rinnovo con Trigoria (fino al 2021, con stipendio a 4,5 milioni) aveva congelato il ricongiungimento con l’allenatore che ha inventato il Ninja trequartista.

La linea verde di Monchi porta a mettere in conto la cessione di un big come Radja, che ha compiuto 30 anni il 4 maggio, per ridurre il monte stipendi (guadagna 4,5 milioni) e fare cassa. Trigoria preferirebbe vendere all’estero (Cina in pole) per non rinforzare una concorrente nella corsa scudetto. Ma c’è di più: anche Strootman piace a tanti e la cessione dell’olandese renderebbe difficile lasciar partire Radja. Ecco perché l’Inter non può aspettare troppo. La Roma chiede 40 milioni: troppi per ora per l’Inter. Se Pallotta scendesse a 30, la dirigenza nerazzurra si muoverebbe con decisione. Ausilio e il Chief Football Operations Officer Giovanni Gardini sono pronti a mettere in gioco 20-25 milioni, in un’operazione con contropartite tecniche della Primavera nerazzurra (Zaniolo e Valietti su tutti).

FONTE     C. ANGIONI